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Rumori in condominio: come comportarsi?

Vivere in un condominio non è sempre facile visto che occorre mantenere il giusto equilibrio tra la propria libertà individuale e i rapporti di vicinato. Ogni condomino deve evitare rumori che possano superare la normale tollerabilità e rispettare gli orari di riposo.

Il problema dei rumori in condominio è disciplinato dal punto di vista legale, in particolare l’art. 659 del codice penale condanna chiunque rechi disturbo al riposo altrui e l’art. 844 del codice civile afferma che ogni cittadino deve evitare che dal proprio fondo, terreno o proprietà vengano emessi rumori che superino la normale soglia di tollerabilità.

Quest’ultima secondo la Corte di cassazione si supera quando il rumore oltrepassa i 3,5 decibel. Generalmente gli orari in cui è possibile fare rumore in un condominio sono dalle 8:00 del mattino alle 13:00 e dalle 16:00 alle 21:00. Tuttavia è il regolamento condominiale che stabilisce gli orari in cui si può fare rumore e gli orari di riposo condominiale.

Rumori molesti e lavori di ristrutturazione

I più comuni rumori che possono creare disturbo in un condominio sono ad esempio la TV o la radio ascoltate a tutto volume; cani che abbaiano a tutte le ore; rumore di tacchi; bambini che piangono e così via. Altra circostanza che espone al rischio di rumori molesti è un trasloco o uno sgombero, anche solo di pochi mobili o oggetti, come magari il trasporto divano o altro arredo per le scale condominiali.

Quando invece occorre eseguire dei lavori di ristrutturazione in casa questi devono seguire delle regole ben precise. Innanzitutto per il buon senso questi lavori non devono essere eseguiti negli orari di riposo, il fine settimana e nei giorni festivi. Se non sono stabiliti orari precisi i lavori si possono eseguire dalle 8:00 del mattino alle 17:00 evitando di fare rumore nelle due ore del pranzo.

Vedi anche:  Richiesta codice fiscale condominio: come fare?

Come difendersi dai rumori molesti

Nel caso in cui i rumori condominiali non superino la normale tollerabilità questi dovranno semplicemente essere sopportati mentre in caso contrario è possibile intraprendere delle azioni in sede civile.

In particolare è possibile chiedere al giudice di inibire l’attività rumorosa ossia ordinarne l’interruzione. In alcuni casi è possibile chiedere anche il risarcimento dei danni per esempio danno alla salute come perdita del sonno qualora si è soggetti in modo prolungato a lavori rumorosi. In ogni caso l’onere di dimostrare che i rumori superano la normale tollerabilità grava su chi vuole ottenere il risarcimento dei danni, il quale dovrà dimostrare la fondatezza delle proprie ragioni fornendo ad esempio anche certificati medici per dimostrare danni alla salute.

Nel caso di rumori molesti che disturbano non solo il vicino ma l’intero condominio si può configurare anche il reato penale sempre per rumori che eccedono la normale tollerabilità e che coinvolgono un numero indeterminato di persone.

Ovviamente prima di intraprendere le vie legali per risolvere il problema dei rumori in condominio è consigliabile cercare il dialogo e giungere a un accordo amichevole al fine di evitare contrasti e minare la propria tranquillità.