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Di chi è la responsabilità per un nido d’ape in condominio?

Nel 1942, quando l’Italia era ancora sotto un Re e verso la fine di quei 20 anni di dittatura fascista, fu emanato per regio decreto la prima versione del codice civile.

Persino allora gli apicoltori erano tutelati, in questo caso con la legge 924.

Qualora uno sciame di api dovesse spostarsi sulla proprietà di altri, il proprietario aveva il diritto di sconfinare per inseguirle, limitato dal fatto che avrebbe dovuto ripagare ogni eventuale danno ai terzi e come il proprietario del terreno, o fondo, ne potesse diventare a sua volta possessore qualora l’apicoltore non inseguisse gli sciami entro 2 giorni o interrompesse l’inseguimento sempre durante i 2 giorni.

Al giorno di oggi, questo tipo di situazioni possono articolarsi in modo diverso.

Perché le api lasciano il nido?: la sciamatura

Ci sono varie ragioni per cui le api dovrebbero voler lasciare il nido:

  • sono troppo numerose ed il nido è piccolo
  • il nido è troppo caldo
  • la regina è troppo vecchia o poco efficiente (per questo ci sono apicoltori che la cambiano annualmente)
  • le fonti di nettare e di polline sono insufficienti
  • ci sono troppi fuchi
  • i favi sono vecchi

La riproduzione delle api non avviene in modo tradizionale, poiché le api da nido non sono solitarie, sono incapaci di vivere da sole e per questo nel momento in cui si muovono lo fanno con tutto lo sciame, da qui il termine sciamatura.

E’ un fenomeno che avviene di solito durante la primavera, durante le ore calde della giornata, dopo che le api scout hanno trovato il luogo ideale.

Posso prevenire la sciamatura?

Il tuo nido va controllato almeno settimanalmente, devi mantenerne la buona salute, alcuni preferiscono sostituire l’ape regina ogni anno, assicurati che non siano sotto luce diretta del sole, aggiungere un melario è utile per incrementare le dimensioni del tuo alveare artificiale, puoi anche dividere il tuo alveare.

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Dove possono andare le api

Nel momento della sciamatura lo sciame prima di trasferirsi completamente al nuovo alveare fa una sosta a pochi metri dal nido, in cui dove nel caso di un ramo, si appende e forma un grappolo di api, questo è il momento in cui un apicoltore può scegliere di recuperarle, magari spruzzando una soluzione zuccherina per appesantirle senza fargli male.

Le api nel condominio

Una volta che le api si sono insediate in un condominio la situazione è complicata.

E’ molto difficile che le api vogliano abbandonare il nuovo nido.

La responsabilità degli eventuali danni causati dalle api dipende dal luogo in cui fanno il nido, se finiscono in una delle “Parti comuni del’edificio”, come stabilite dall’articolo 1117 del codice civile, quindi quelle necessarie all’uso comune, per esempio: fondazioni, i muri maestri, travi, tetti, scale, etc, allora le api sono responsabilità ed appartengono al Condominio, se invece si trovano all’interno di uno degli appartamenti o anche sotto uno dei balconi allora è responsabilità e proprietà del singolo.

Il proprietario in questo caso come detentore di alveari diviene apicoltore (vedasi legge 24, articolo 3 del 24/12/2004 n.313) perciò come nel caso di un padrone il cui cane o gatto attacchi qualcuno può essere ritenuto responsabile di eventuali risarcimenti per danno ai terzi.

Disinfestare le api da un condominio 

Dobbiamo considerare che le api sono una specie protetta, vanno allontanate, non basta usare un pesticida, che tra l’altro rischia di avvelenare il miele esistente che potrebbe infettare altri alveari a sua volta, non ci si può affidare ai vigili del fuoco che agiscono solo in casi d’eccezione, se per esempio un alveare si trovasse vicino ad un ospedale o una scuola.

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Si deve chiamare un apicoltore, assicurati che sia un professionista però, perché qualora un suo pessimo lavoro portasse le api a causare danni a terzi, ne risponde il proprietario.